Ricordo il tempo in cui era difficile superare una prova; quasi sempre la si doveva sostenere nella difficoltà, molto spesso appesantito dalla sofferenza, dalla contrarietà, dal peso della vita che era notevole, già durante l’età degli studi, miei come di molti giovani del passato. Solo qualche decennio fa, risultava essere impresa ardua raggiungere un traguardo, magari quello agognato accademico. Poi una caduta fitta di sovvertimenti silenziosi che hanno tracimato tante certezze antiche, andando a creare nuovi obiettivi e nuovi traguardi, lasciandoci il dubbio sulla loro legittimità. Non avrei mai immaginato che avrei dovuto inginocchiarmi davanti al Dio morente, seguirlo in dolente silenzio, e poi essere costretto a scorrere mostruosità in primo piano che passano per interessi generali ed esaltazioni personali.
Non avrei mai immaginato che avrei dovuto assistere alla esaltazione della cosa contraria, andando a constatare che sugli altari non vanno più a finire i santi, ma le espressioni della dignità umana vilipesa. Questo non può essere vero! In un simile tumulto (per fortuna qualche uomo viene ancora elevato) non è facile restare in possesso del sentimento della possibile verità, continuando a pensarlo cosa giusta, e mantenere lo sguardo fiducioso e sicuro verso un obiettivo luminoso.
Qualcuno mi ha insegnato che la forza maggiore consiste nel rimanere saldo quando tutti perdono la testa e danno a te la colpa! Forse in questo vale ancora la pena credere, chinare il capo e continuare a pregare affinché la Resurrezione di Cristo venga ad infondere gioia alla vita, ad alimentare la serenità ed a continuare a trasmettere il dono della intelligenza libera.
Auguri sentiti per questa Pasqua, e che la mistica della sofferenza sia origine di nuova vita, come quella dei costruttori della Unità e della civiltà, mentre io continuo a sentirmi sempre più arricchito del dono della Vostra eletta amicizia.
Serena Pasqua!
Non avrei mai immaginato che avrei dovuto assistere alla esaltazione della cosa contraria, andando a constatare che sugli altari non vanno più a finire i santi, ma le espressioni della dignità umana vilipesa. Questo non può essere vero! In un simile tumulto (per fortuna qualche uomo viene ancora elevato) non è facile restare in possesso del sentimento della possibile verità, continuando a pensarlo cosa giusta, e mantenere lo sguardo fiducioso e sicuro verso un obiettivo luminoso.
Qualcuno mi ha insegnato che la forza maggiore consiste nel rimanere saldo quando tutti perdono la testa e danno a te la colpa! Forse in questo vale ancora la pena credere, chinare il capo e continuare a pregare affinché la Resurrezione di Cristo venga ad infondere gioia alla vita, ad alimentare la serenità ed a continuare a trasmettere il dono della intelligenza libera.
Auguri sentiti per questa Pasqua, e che la mistica della sofferenza sia origine di nuova vita, come quella dei costruttori della Unità e della civiltà, mentre io continuo a sentirmi sempre più arricchito del dono della Vostra eletta amicizia.
Serena Pasqua!
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