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lunedì 21 settembre 2009

Kabul: un attentato per riconquistare la pace e la sicurezza tra i popoli

In questo giorno di lutto nazionale, la Comunità scolastica dell’IC di Castellucchio e Marcaria si raccoglie in preghiera per le anime care scomparse e ritrova una occasione forte di riflessione, di considerazione e di confronto. La riflessione scaturisce dalla necessità di comprendere il valore della ricerca della pace tra i popoli, ma anche quella individuale della libertà, nel senso del vivere rispettando gli altri. In questo periodo in cui il rispetto per la persona umana viene sempre più vilipeso, ci troviamo, spesso, di fronte alla necessità di ricercare la serenità individuale, il controllo della persona e il rispetto delle regole democratiche. Si comprende bene come la mancanza di questi valori, persino il loro semplice sfilacciarsi o semplice utilizzo improprio, genera difficoltà che non attiene più alla semplice sfera individuale e familiare, ma coinvolge città, nazioni e il mondo intero. Il villaggio globale viene così a trovarsi in difficoltà proprio mentre inneggiamo al valore stesso della globalizzazione che, scopriamo, essere, al tempo stesso, fragile se solo veniamo meno a certe attenzioni, pericoloso se consideriamo il terrorismo, l’inquinamento, la fame. Ogni conquista, anche la più semplice che riguarda la singola persona individuale, ha bisogno di protezione e di custodia per poterla tradurre in valore, ma anche in opportunità per migliorare la propria esistenza. Niente passa inosservato nella vita, come niente accade inutilmente, e niente ha valore zero, ma contiene sempre una opportunità di miglioramento e di conquista della felicità. Allo stesso modo i popoli, che sono l’insieme di singoli individui, devono considerare la sfera umana e il patrimonio immenso che la natura da in dono liberamente per vivere una esistenza con qualità e con rispetto. Quando vengono meno il rispetto, e la considerazione, nell’uomo viene a prodursi un vuoto che viene solitamente colmato con avversità, dolori e sofferenze, per sé e per gli altri. Va bene lo sviluppo sostenibile, ma deve anche essere organizzata una umanità sostenibile. E’ tempo che ogni cittadino, anche il semplice scolaro, tenga bene in mente alcuni obiettivi che possono essere la mitezza, la consapevolezza e il saper interpretare le difficoltà che accadono per meglio proteggersi e rimanere fuori dalla omologazione dissacrante. La scuola rimane il luogo deputato alla riflessione, alla informazione obiettiva e scevra da qualsiasi contaminazione del mondo esterno. In questo senso vivere la scuola rimane pur sempre una forte opportunità di gioia grande che deve servire a creare la idea personale di ricerca, di pensiero e di azione. Senza scendere nelle motivazioni di scelta, oggi viviamo il senso della difesa dal male, della venuta meno del rispetto e della regola democratica che ritrova i suoi forti fondamenti di pericolo nel terrorismo e nel terrorismo globale come abbiamo imparato a conoscere, all’improvviso, quel lontano, ma sempre vivo, 11 settembre 2001, e poi 2003 con Nasiriya e oggi Kabul. La speranza che il sacrificio non sia mai inutile non ci abbandonerà mai, ma a voi tutti, a noi tutti, un forte monito a considerare la persona e la libertà degli altri, nel rispetto e osservanza delle regole nel nome di quanti hanno perso la loro esistenza e la opportunità di vivere, semplicemente anche nel nome di coloro operano per spirito di servizio.

"Corriere del Giorno"