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... ciao bà ...

domenica 21 marzo 2010

“Far emergere le cose positive della politica senza rinunciare a denunciare quelle negative”

Contro le mafie, senza lasciare soli giudici e polizia.

Libera .. nos a malo! Nasce e si consolida una consuetudine che non rappresenta un semplice anniversario, come tanti altri che coprono il datario annuale, oppure come tante edizioni di eventi che si rinnovano e si sovrappongono continuamente come se la gente non aspettasse altro, andando ad urtare persino la nostra tranquillità e finendo col divenire stucchevoli e anche inopportune; avverti persino un senso di malessere fino all’irritazione per dover sopportare chi urla e fa festa per i fatti suoi credendo di coinvolgerti nella sua allegria e farti sentire in colpa se non gioisci per una stupidata qualsiasi che faresti a meno di sentirla.

L'anniversario del tricolore, come quello della memoria, quello contro le mafie stanno divenendo delle espressioni necessarie di santità collettiva e sociale che meriterebbero ben altri festeggiamenti e attenzioni, non fosse altro che per il desiderio immenso di vedere ritornare qualche fioca luce su un agire che non è più sostenibile dalla ragione e tanto meno dal senso civico, spesso irriconoscibile, almeno senza definizione, di certo inadeguato al sacrificio utilizzato nella ricerca del divenire di persone buone e perbene, operative e studiose che ci permettono ancora di inneggiare alla vita.

Come sarebbe giusto festeggiare Santa Memoria, Santo Tricolore, Santa Onestà! Mah, forse appare strano, eppure sono proprio le cose di cui abbiamo maggiormente bisogno in questo infelice momento della storia italiana, per tentare una corsa alla imitazione, alla ricerca, proprio come quando si va al campo di calcio o ad acquistare un oggetto pubblicizzato. Forse l’uomo moderno ha bisogno di pubblicità anche per divenire, per ritrovarsi e ritrovare la costruzione di quel senso civico obiettivo. Chissà se qualcuno, prima o poi, non decida di codificarlo per permettere la realizzazione di quella trasversalità umana necessaria per superare, almeno comprendere, i fenomeni strani e inopportuni che stiamo vivendo nella società contemporanea, che non investe soltanto la politica, per carità, ma ha finito con l'influenzare tanti, molti settori della vita civile.

La trasversalità! Una volta la si ricercava in politica per organizzare qualche bisogno generale della gente. Oggi la si va ricercando per organizzare una possibile riforma condivisa, ma rimane difficile praticarla persino nella scelta dei candidati, visto che sono i peccati a dominare agevolmente e non le virtù.

Istruirsi con una specie di trivio, o quadrivio, aggiornato e programmato sullo studio del tricolore, della memoria e della onestà, appunto, passando per la libertà e la repubblica, potrebbe essere una grande opportunità per andare a ricostruire il senso dell'appartenenza civica e della responsabilità individuale in una società che ha bisogno di cittadini partecipi e non di simpatizzanti. La tracimazione dei valori porta con se insicurezza, assuefazione, dipendenza. Ci si chiede il perché di tanto denaro sporco. Perché serve denaro facile per corrompere, comprare auto e donne, diamanti e trans, e per averlo si ricorre a tutto, al punto che non rimane la minima fiducia in niente? Mi diceva un amico: “Quello non lavora, non fa niente e possiede una barca di soldi e …” Ma a che cosa serve tutto questo?

Attorno al cittadino rimane sempre più il vuoto. Vorresti eliminare la tramitazione bancaria dei pagamenti delle bollette per arginare una possibile svuotamento del conto a tua insaputa; non rispondere al telefonino per non incorrere nella stessa sorpresa; non controllare le bollette di consumo dei servizi, tanto o sei presente in casa o non ci sei, paghi sempre la stressa cifra e non hai che la illusione del controllo. Non potresti, però, evitare di essere persona fisica. Insomma non si può evitare di essere presi in giro! diciamo così.

Ecco, io non so se è ancora possibile andare a verificare la permanenza dei valori della memoria e della libertà dalle mafie; io non so se alla luce delle rivelazioni dei pentiti, delle intercettazioni telefoniche, delle imprese squillo e della tangentopoli sempre salda al potere, sia ancora possibile parlare di politica, di elezioni. Vorrei tornare a credere nella politica, nel programma elettorale; vorrei tornare a credere nell'uomo che per servizio si presta alla gestione della cosa pubblica; vorrei pregare qualcuno di non permettere che la politica diventi una casta e ci risparmi personaggi inquietanti e corrotti Vorrei pregare qualcuno di tornare a credere nella politica del servizio e dell’esempio per permettere ai nostri figli di credere in un possibile futuro costruito solidamente e non sulle dipendenze.