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domenica 17 febbraio 2013

Ricollocare l’uomo al centro dell’agire politico,
rinnegando l’orgoglio e l’egoismo!


A volte viene da pensare se non sia il caso di interpellare gli eventi, sia naturali che civili e religiosi per cercare una soluzione ai problemi che stringono l’uomo e la società. Tra gli eventi naturali è sufficiente pensare alla pioggia di meteoriti abbattutasi in Russia, mentre tra quelli civili la continua corsa alla tangente; il tempo della quaresima tra gli eventi religiosi per riprendere a considerare l’uomo. Tutti e tre avrebbero  in comune la spinta per un agire umano che  ricerca il bene di vivere.

La potenza distruttrice della pioggia di meteoriti è stata paragonata a 30 atomiche fatte scoppiare a Hiroshima; il paragone ci lascia storditi e ci rende molto più piccoli di quanto pensavamo di essere. La scissione dell’atomo, che aveva prodotto morte e distruzione, invece di benessere fini col creare la scissione del pensiero  e delle menti, proprio all’indomani di Hiroshima, lasciando la gente attonita e per molto tempo fuori dalla stessa vita. Tanto era riuscito a creare quella prova di terrore affinché nessuno osasse più commettere crimini contro l’umanità.

Lo tsunami e il terremoto hanno prodotto distruzioni ben più forti della forza distruttrice dell’uomo. In molti casi sono ancora fumanti le ceneri dei disastri, in altri casi sono evidenti i segni della distruzione morale degli stesi uomini, chiamati persino a soccorrere le popolazioni sfortunate. E’ di questi giorni la sentenza di condanna per il crollo della casa dello studente a L’Aquila che segue altre sentenze, addirittura di scherno e di riso per la cattiva sorte di molti,  traducendosi in affare economico per pochi. Rimane relativamente piccolo, sempre, l’uomo di fronte alla grandezza ed alla imprevedibilità della natura, ma diventa sempre più grande quando si trova a dover piegare l’altro uomo per trarne un vantaggio economico di dimensioni spropositate, enormi per più persone.


Allora il passaggio alla espansione della tragedia economica appare  naturale e istintivo. Si calcola che il giro di affari sia di oltre 60 miliardi! Credo siano sempre delle stime per difetto, visto che esiste il giro d’affari delle mafie che è parente stretto della tangente. Nella passata edizione di tangentopoli si parlava di milioni di lire, oggi si parla di milioni di euro, a conferma che il ricorso di un evento è sempre più disastroso del primo. Gente che circola con milioni di euro in macchina per recarsi in Svizzera. Ma a che cosa serve lavorare! Alla gente non basta nemmeno per vivere lo stipendio che viene accreditato grazie alle contrattazioni collettive, dove manca sempre qualcosa, sia di diritto del lavoratore che di denaro per vivere una vita semplice da lavoratore.

Sembra che nessuno  sia più immune! Qualsiasi ambito che diviene oggetto di indagine è un colpo al cuore per il cittadino onesto. Hai paura persino di capire, di comprendere; hai paura anche di ritenere persona onesta un dirigente, non quello della scuola, ma quello che viene designato direttamente per essere, forse,  persona di sistema. Tutto il bene che si nutre per la nazione non può essere riversato su coloro che governano la nazione; riesce molto difficile pensare che continuando a pagare tributi e tasse, imposte e spese, aumenti e una tantum, si possa venir fuori dal tunnel delle tangenti e della illegalità, della indegnità di rappresentare nemmeno se stesso in quanto uomo, per non parlare del finanziamento pubblico ai partiti. Non volevamo questa Italia, dove i soldi dei cittadini non bastano mai per le tangenti, per la corruzione, per lo sperpero, per i progetti milionari, per presentatori televisivi, per le pillole di cultura, per i vizi e le depravazioni. C’è chi consuma denaro pubblico  persino in nutella e video poker, mentre il lavoratore  ricorre a prestiti per aver la possibilità di continuare a vivere. Per fortuna non abbiamo più nemmeno il diritto di voto, o quasi!


"La Chiesa chiama tutti i suoi membri a rinnovarsi nello spirito, a ri-orientarsi decisamente verso Dio, rinnegando l'orgoglio e l'egoismo per vivere nell'amore". Ha esordito  così Benedetto XVI nell'Angelus in piazza San Pietro, il primo dopo l'annuncio delle dimissioni e la prima domenica di Quaresima. Ha poi invitato a "non strumentalizzare Dio per i propri fini", dando più importanza al successo e ai beni materiali. "Il tentatore è subdolo – ha detto il Papa- non spinge direttamente verso il male, ma verso un falso bene, facendo credere che le vere realtà sono il potere e ciò che soddisfa i bisogni primari. Questa è l'ora della prova, rimettiamo Dio al centro".

Forse il messaggio è da ritenere in senso ampio e mai, come in questo caso, il riferimento a Dio rimane identificato nell’uomo nella sua globalità. La Quaresima rimane un tempo favorevole per porre l’uomo al centro dell’agire umano, sia in termini politici che umani e personali, rendendo giustizia ed equità, esempio e rispetto e volgere lo sguardo alle generazioni nuove il cui svuotamento delle loro giuste aspettative finirà con lo svuotare  gli anni che ci restano della nostra vita.

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