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mercoledì 8 agosto 2012

Panathlon Iternational – Club di TA
22° Premio Fortunato Lasalvia

“Lo sport è una fabbrica di emozioni che a volte proviamo in solitudine, ma molto più spesso condividiamo con gli altri. L’evento sportivo, sia esso un grande successo o una cocente sconfitta, viene sempre vissuto dai giovani come una esperienza di vita.”


Ci sono diverse motivazioni che giustificano un premio letterario. Qualche volta si vuole organizzare un evento per creare cultura; altre volte si vuole commemorare una persona che ha segnato la storia degli altri col suo esempio di vita; ma in genere si vuole conoscere lo sviluppo del pensiero contemporaneo alla luce degli eventi naturali e degli accadimenti prodotti dal cattivo uso della cosa pubblica o, peggio ancora, dagli immancabili tristi fatti di cronaca.



Ci sono, ancora, casi in cui si vuole ricordare una persona cara, scomparsa prematuramente per cause che il destino ha voluto riservare per ricordare l’effimero della vita e la grandezza della persona stessa. Quegli eventi sono di appartenenza pubblica, sia per la giovane età, che, soprattutto, per la bellezza e la luminosità di quella persona che rimangono scolpite nel cuore di tutti, in particolare di quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerla direttamente.

In questi casi avviene qualcosa di celeste, in quanto l’esempio riprende a vivere e il triste evento entra nella memoria di tutti e vi rimane a modello. La breve vita appare improvvisamente molto lunga.

Sono tanti i giovani hanno partecipato a questo concorso letterario che il Panathlon di Taranto, Presidente Gino Festinante, ha inteso continuare a patrocinare per essere vicini alla famiglia Lasalvia, tramite la commemorazione, che diviene celebrazione, di una esistenza che avrebbe dato sicuramente pregevolezza e che oggi ci permette di considerare la parola, con la sua forza e la sua bellezza, assieme allo sguardo.

Proprio in questa linea troviamo la conferma dei nostri giovani, in particolare di Stefania Cirillo e di Jamira D’Ippolito, le due vincitrici della 22^ edizione 2012, studenti dei Licei Archita e Vittorino da Feltre.

Stefania considera lo sport come una filosofia di vita, basata sull’auto disciplina, sul costante tentativo di perfezionare anima e corpo e su regole fisse che ha scoperto essere espressioni di umiltà, di rispetto e di desiderio; tanto quanto è sufficiente per   onorare sé stessa e i propri compagni, avendo a riferimento il proprio sensei, quale maestro di vita, sportiva, ma anche e soprattutto guida spirituale. Riprendendo Nietzcsche quando afferma che “Chi ha un perché abbastanza forte può superare qualsiasi come”, Stefania sostiene che si accetta di tutto pur di raggiungere ciò che si desidera.

Jamira afferma che “lo sport diviene valore culturale quando è capace di rivelare l’uomo a sé stesso e di riavvicinarlo a comprendere il valore religioso della sua vita. Quindi lo sport deve essere al servizio dell’uomo e non l’uomo al servizio dello sport… Ora posso affermare che posso anche accettare di fallire; chiunque fallisce in qualcosa; ciò che non posso accettare è di non provarci”.

Ecco il valore di un concorso letterario: Far rivivere la parola e conferire al buon esempio un valore pedagogico perenne, senza trascurare la presa di coscienza della esistenza di nuove prevaricazioni e privilegi dei pochi a danno dei più che indicano ulteriori percorsi demolitori della comunità tutta, a onore della cultura classica.

Abbiamo ricevuto dei sani messaggi da questi giovani, che con la loro esperienza possono aiutare a capire meglio il presente e noi stessi, dandoci suggerimenti che trovano compimento nelle nostre tante incertezze moderne.

Una società che attende solamente e si lascia trasportare non ha alcun futuro.

In questo contesto, novelli romantici nel senso di tentare intra moenia la ricerca del cambiamento secondo le esigenze che la vita stessa ci impone tramite una certa necessità di ripensare continuamente il presente, ci proponiamo di essere almeno in grado di capire i grandi fenomeni del presente e di ascoltare la voce di giovani, autorevoli per sensibilità e capaci per intelligenza, che sono in grado di indicarci, in termini di possibile soluzione, nuove speranze a queste ormai  continue forme di mal du temps.

Che l’uomo sia sempre rimasto un pò pirandelliano è nella natura umana quando viene meno la forza dell’autonomia, ma che debba mutare alla luce di una qualsiasi trovata al punto da divenire succube e non partecipe, credo non gli sia più consentito; non può rimanere ad indugiare sul proscenio della complessa esistenza del presente, restando fermo correndo dove gli altri riescono a trascinarci per una rinnovata gara, per un ripetuto concerto, per una ennesima corsa al Mugello.

Questa sera, a proposito di gare e di corse, credo stiamo anche celebrando la forza razionale dello sport che si irradia nei giovani studenti e cerca di conferire una motivazione giusta. Siamo molto lontani dai compensi milionari e dal repentino cambio di casacca che continua a beffare lo spirito vero del tifoso andando a falsare i valori dello sport. In questo senso sono fortemente e razionalmente dalla parte del Presidente francese Hollande, mentre la ricerca della trasparenza, a volte, sembra essere demandata alle trasparenza propria della carta di certe buste.

Forse lo sport sta seguendo la stessa strada degli altri modi di pensare?  Credo di si, con la differenza che l’agire per narrativa va recuperando al suo interno l’agire per technè, ma l’agonismo sportivo non sta recuperando l’agire per affare, e non solo.

In questo senso credo che l’impegno sociale del Club service Panathlon International trovi piana realizzazione proprio nel collegamento tra il vero agonismo sportivo e il vivere secondo le regole dello sport, e il rispetto della persona umana.

Sento di dover ringraziare la famiglia Lasalvia, l’avv. Giovanni in particolare, per aver permesso a questi giovani la possibilità di offrirci il dono della interpretazione di un sogno, il sogno della vita che è anche quella di Fortunato Lasalvia e con lui poter capire i nostri giovani per capire meglio noi stessi oggi.


Eden Park - Marina di Pulsano – 21.7.2012

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