Caro Direttore,
a volte pensiamo, quando abbiamo commesso un errore, che il danno causato sia irreparabile. Poi scopriamo, rivolgendoci ad una persona saggia o esperta, che l'entità del danno è minima, e soprattutto che non abbiamo arrecato del male a nessuno. Ci tranquillizziamo, allora, e riacquistiamo la consueta serenità, frutto di un agire attento e di un perbenismo che ha tenuto conto del rispetto per tutti. Ci abituiamo anche al modo di essere e di agire delle altre persone e realizziamo che forse non esistono modi migliori, che certi atteggiamenti sono naturali, che le buche sulle strade siano effetto dell'usura o della mancanza di denaro che viene urlata continuamente per la mania di una gestione spesso clientelare: pessimo modo di rappresentare il servizio pubblico e di operare politicamente.
L'ambiente è l'anima dell'uomo, la cartina di tornasole di ciò che lui realmente è, ed è stato; l'ambiente è la prova concreta dell'agire umano. Spesso, in nome di non so quali diritti, ci impongono e ci fanno passare le volontà personali per benefici collettivi; per agire politico una inutilità oggettiva; per governance la propria volontà di assurgere a uomo di potere e non di servizio. Una gestione ed una economia che schizzano via dalla giusta via del miglioramento della cosa pubblica e dalla considerazione della professionalità in genere.
E' stato detto che si diventa mafiosi perché si riesce a contare facilmente di più! Non è stata, però, evidenziata, la passività e la indolenza degli altri. Se questo è vero, allora è pure vero il senso di vergogna che si prova nel fare la badante, nell'andare a lavorare in campagna, nel fare lavori apparentemente umili, nell'essere coltivatore, pur conoscendo bene il ruolo insostituibile dell'agricoltore. Che strane convinzioni!
In quel di Mantova, nella terra padana della industriosa regione lombarda, si è davvero presi dalla sensazione di essere in un mondo altro; altro perché puoi percorrere qualsiasi strada senza guardare per terra, ma finalmente in avanti perché non rischi di dover dribblare buche ad ogni istante; non rischi nemmeno di sentire l'improvviso clacson prolungato come un rimprovero, quasi schiaffo, se tardi la partenza al semaforo anche di un secondo pur sapendo che si ha poco o nulla da fare; non rischi di incontrare militari appostati, ma ben visibili e in atteggiamento di polizia stradale in quanto la gente mantiene un andamento regolare e non lascia intendere cattivi pensieri. C'è poi la velocità delle auto. Persino il sabato sera, qui, non si corre e vengono rispettati i limiti di velocità e si rispettano i limiti di velocità e i passaggi pedonali. Se soltanto accenni ad attraversare la strada, l'auto in arrivo si ferma immediatamente in quanto viene mantenuta la velocità consentita per entrare ed attraversare la città.
La gente ti saluta per strada, anche se non ti conosce, ma per il solo fatto che ti incontra e poi vive il proprio ambito familiare per cui la confusione per strada è proprio minima.
Percorrere le strade che dal paese portano alle frazioni, è come correre a piedi per i campi e abbracciare la libertà! Trovi persino le indicazioni stradali giuste ed è difficile che tu possa perderti. Le strade, poi, sembrano quasi tutte uguali per il silenzio, la pulizia, il manto stradale, i servizi e le case, quasi sempre a un piano e tutte con giardino e cancelletto appena accostato e il muro di cinta molto basso... l'auto la puoi parcheggiare fuori, come la moto e la bicicletta, e stare tranquillo. Uscire di casa comporta una semplice tirata di porta e non un giro di perlustrazione e la chiusura elettronica di ogni porta. Qui, caro Direttore, non hai bisogno di serrare tutto e di mettere le inferiate, e di costruire muri alti per vivere, Qui, ancora, non domina l'esasperazione del pericolo ad ogni minuto, ma l'atteggiamento della gente che appare essere di sostegno al concetto della sicurezza e del buon comportamento. Se qualcuno non rispetta il vivere civile si levano tutti a difesa del recupero della buona condotta. Per carità, accadono anche certi fatti, ma non c'è il silenzio, semmai la partecipazione a difesa della civiltà.
a volte pensiamo, quando abbiamo commesso un errore, che il danno causato sia irreparabile. Poi scopriamo, rivolgendoci ad una persona saggia o esperta, che l'entità del danno è minima, e soprattutto che non abbiamo arrecato del male a nessuno. Ci tranquillizziamo, allora, e riacquistiamo la consueta serenità, frutto di un agire attento e di un perbenismo che ha tenuto conto del rispetto per tutti. Ci abituiamo anche al modo di essere e di agire delle altre persone e realizziamo che forse non esistono modi migliori, che certi atteggiamenti sono naturali, che le buche sulle strade siano effetto dell'usura o della mancanza di denaro che viene urlata continuamente per la mania di una gestione spesso clientelare: pessimo modo di rappresentare il servizio pubblico e di operare politicamente.
L'ambiente è l'anima dell'uomo, la cartina di tornasole di ciò che lui realmente è, ed è stato; l'ambiente è la prova concreta dell'agire umano. Spesso, in nome di non so quali diritti, ci impongono e ci fanno passare le volontà personali per benefici collettivi; per agire politico una inutilità oggettiva; per governance la propria volontà di assurgere a uomo di potere e non di servizio. Una gestione ed una economia che schizzano via dalla giusta via del miglioramento della cosa pubblica e dalla considerazione della professionalità in genere.
E' stato detto che si diventa mafiosi perché si riesce a contare facilmente di più! Non è stata, però, evidenziata, la passività e la indolenza degli altri. Se questo è vero, allora è pure vero il senso di vergogna che si prova nel fare la badante, nell'andare a lavorare in campagna, nel fare lavori apparentemente umili, nell'essere coltivatore, pur conoscendo bene il ruolo insostituibile dell'agricoltore. Che strane convinzioni!
In quel di Mantova, nella terra padana della industriosa regione lombarda, si è davvero presi dalla sensazione di essere in un mondo altro; altro perché puoi percorrere qualsiasi strada senza guardare per terra, ma finalmente in avanti perché non rischi di dover dribblare buche ad ogni istante; non rischi nemmeno di sentire l'improvviso clacson prolungato come un rimprovero, quasi schiaffo, se tardi la partenza al semaforo anche di un secondo pur sapendo che si ha poco o nulla da fare; non rischi di incontrare militari appostati, ma ben visibili e in atteggiamento di polizia stradale in quanto la gente mantiene un andamento regolare e non lascia intendere cattivi pensieri. C'è poi la velocità delle auto. Persino il sabato sera, qui, non si corre e vengono rispettati i limiti di velocità e si rispettano i limiti di velocità e i passaggi pedonali. Se soltanto accenni ad attraversare la strada, l'auto in arrivo si ferma immediatamente in quanto viene mantenuta la velocità consentita per entrare ed attraversare la città.
La gente ti saluta per strada, anche se non ti conosce, ma per il solo fatto che ti incontra e poi vive il proprio ambito familiare per cui la confusione per strada è proprio minima.
Percorrere le strade che dal paese portano alle frazioni, è come correre a piedi per i campi e abbracciare la libertà! Trovi persino le indicazioni stradali giuste ed è difficile che tu possa perderti. Le strade, poi, sembrano quasi tutte uguali per il silenzio, la pulizia, il manto stradale, i servizi e le case, quasi sempre a un piano e tutte con giardino e cancelletto appena accostato e il muro di cinta molto basso... l'auto la puoi parcheggiare fuori, come la moto e la bicicletta, e stare tranquillo. Uscire di casa comporta una semplice tirata di porta e non un giro di perlustrazione e la chiusura elettronica di ogni porta. Qui, caro Direttore, non hai bisogno di serrare tutto e di mettere le inferiate, e di costruire muri alti per vivere, Qui, ancora, non domina l'esasperazione del pericolo ad ogni minuto, ma l'atteggiamento della gente che appare essere di sostegno al concetto della sicurezza e del buon comportamento. Se qualcuno non rispetta il vivere civile si levano tutti a difesa del recupero della buona condotta. Per carità, accadono anche certi fatti, ma non c'è il silenzio, semmai la partecipazione a difesa della civiltà.
Angelo Scialpi
"Corriere del Giorno"
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