
Non c’è dubbio che il Mincio caratterizza il territorio, ma il dubbio svanisce quando si va a considerare le aspettative dell’uomo, gli utilizzi delle risorse e dei prodotti ambientali e la ricerca di continue realizzazioni che conferiscono ricchezza e lavoro alla gente del luogo. Si potrebbe affermare che la natura caratterizza la popolazione e la rende creativa.
La festa dell’acqua rimane un sorta di giorno del ringraziamento per quanto da essa ha origine, ma anche per quanto, grazie ad essa, vive e si produce. Come non pensare ad un risveglio del patrimonio dell’anima, umano e culturale, così come quando uno scrittore, un poeta, un pittore, un musicista riesce ad esprimere tutta la sua interiorità artistica per il piacere di esternare moti interiori in grado di abbellire l’esistenza e di disegnare un percorso adeguato lungo il quale poter vivere la propria esistenza e darle un senso.

In questo ambiente sembra che tutto funzioni alla perfezione: acqua, aria, terra, uomo!
Sembrano più belli che altrove gli alberi della bassa padana, rigogliosi fino a rappresentare il modello di vita attraverso il loro profondo radicamento nel terreno: i robusti tronchi resistenti alle intemperie e la vegetazione in continua copiosa produzione di frutti, sempre adornati da diademi floreali (ciclamino, orchidea, giglio, primule, ninfee) e specchi di acqua che, con l’aria, concorrono ad attestare una natura unica, quasi irripetibile, tipica appunto della pianura padana che la caratterizza.

La vita di questo ambiente è nell’attesa e quindi nella gioia della ammirazione e del godimento, così come la penna, guidata da un amore profondo per la natura, di Giorgio Persico riesce a trasformare in attesa, in richiamo, in forte spinta di ammirazione e di orgoglio per una appartenenza che è un tutt’uno con l’ambiente e dove l’uomo stesso rappresenta l’albero più maestoso e le virtù la bellezza delle creazioni floristiche.
Se si è capaci di conoscere e comprendere le origini della nostra vita, ma anche il luogo in cui si è nato, si è anche in grado di conoscere i cambiamenti, le innovazioni, le tradizioni e lo sviluppo dell’ambiente che si sono succeduti fin dai tempi passati per continuare a costruire la contemporaneità in una sorta di resurrezione continua!
Angelo Scialpi
Teatro SOMS di Castellucchio – 26.03.2009